Ciao Pop Friend!
Oggi ti raccontiamo in breve la storia di UP5, per molti più nota come ‘Donna’, un pezzo di design senza tempo, disegnata da Gaetano Pesce (La Spezia, 8 novembre 1939) scultore, designer e architetto italiano.
Gaetano Pesce è uno dei maggiori esponenti del design italiano, in particolare del design radicale e i suoi progetti hanno sempre avuto una forte nota Pop.
Prodotta a partire dal 1969, la poltrona UP5 richiama il grembo materno, simbolo di nascita e protezione: le sue forme avvolgenti infatti riproducono tali sensazioni.
Ispirata alle forme delle statue votive delle dee della fertilità, è caratterizzata da forme sinuose e abbondanti che esprimono questo concetto: due grandi seni formano la parte superiore dello schienale, mentre la parte inferiore richiama le cosce, così che quando ci si siede ci si sente avvolti e protetti dalla madre come quando si era bambini.
Ma il significato più profondo di questa creazione di Gaetano Pesce è senz’altro quello politico: la sua forma ricorda il corpo femminile, legato a un poggiapiedi di forma sferica, simbolo della donna prigioniera di una società patriarcale, della disparità tra i sessi, dei pregiudizi maschili, vittima delle sue violenze e priva degli stessi diritti universali. Un tema che, nonostante siano passati cinquant’anni, rimane ancora di forte attualità ed è sempre più dibattuto.
Gaetano Pesce vede il design come un mezzo di un’artista per esprimere il proprio pensiero, le proprie emozioni, nel tentativo di conciliare l’arte con l’utilità, contrapponendosi completamente a quella cultura progettuale nata nelle facoltà di architettura italiane strettamente legate al movimento moderno e al design razionale, secondo cui la forma doveva essere direttamente derivante dalla funzione.
L’idea altrettanto geniale fu il modo in cui veniva venduta. Grazie al materiale con cui era prodotta, frutto della sperimentazione degli anni ’70 sull’uso di nuove tecnologie e materiali come il poliuretano espanso, fino al 1973 infatti, la seduta veniva confezionata in una scatola piatta di cartone con un rivestimento interno in PVC che la manteneva sottovuoto, occupando in questo modo, il 90% in meno dell’ingombro nell’imballaggio.
Una volta scartata dall’imballaggio la seduta acquistava lentamente la sua forma definitiva grazie all’aria che penetrava all’interno delle celle del poliuretano e ne aumentava il volume. Il processo durava circa un’ora. Una volta raggiunta la forma definitiva la seduta anzi acquistava la sua rigidità.
Insomma, un’opera d’arte che si completava a domicilio con una vera e propria performance!
La poltrona UP5, tuttora prodotta da B&B Italia, fa parte della collezione permanente di molti musei, come quella del Triennale Design Museum di Milano, del MoMA di New York ed è stata esposta in mostre e musei, dedicati al design, all’arredamento e all’arte contemporanea di tutto il mondo.
Beh, che ne dici di tutta questa poesia?
Quale delle tre sceglieresti per il soggiorno o l’open space della tua casa o per il tuo ufficio?
A te l’imbarazzo della scelta!
A tutto Pop!
Antonella e Rino